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L’ iniziazione


di Leila_Nino
11.02.2024    |    2.193    |    8 9.5
"Con tanta voglia le scatenò una sorta di gelosia così che iniziò anche lei a leccare e succhiare..."
A letto loro erano così focosi, eccitati e in sintonia che le fantasie che nascevano, mentre i loro corpi si fondevano l’uno nell’altro, erano spontanee e sempre più spinte. Quando la confidenza crebbe lui le disse senza remore: “Godi come una puttana e ti piace il cazzo da morire, vorrei farti provare qualcosa in più!”. Lei si sentì spiazzata, colpita da un falso pudore e reagì, come spesso le capitava, allontanando quell’idea. Si sentì per un attimo quasi offesa da quelle parole e per un po’ di tempo lasciarono che a letto l’idea di un terzo uomo che si infilasse sotto le lenzuola e spingesse il suo cazzo poderoso nella sua fica fosse solo un gioco linguistico, nient’altro.
Lui continuò a scoparla con la passione e la foga di sempre e ad ogni colpo le mandava segnali di un codice morse che dava voce ai suoi istinti più intimi e nascosti. Desiderava che lei tirasse fuori la parte più celata, le fantasie più silenziose, inconfessabili, che ti fanno bagnare quelle labbra, senza neanche sfiorarle... La sua fica era proprio così, vogliosa, succulenta e mai sazia e lui non si stancava di trovare posizioni e modi per farle raggiungere molteplici orgasmi e portarla alle stelle.
Con il tempo Leila tirò fuori una carica erotica a lei sconosciuta, ad ogni incontro desiderava Nino sempre di più, si presentava a casa sua in vestitino e senza mutande per farsi scopare come una troia sul tavolo, senza neanche svestirsi. Altre volte era sensualissima con il suo reggicalze e la sua sottoveste nera, al punto che lui esitava, la contemplava e poi le faceva sentire la voglia che aveva di lei penetrandola ovunque, nessun buco doveva rimanere inesplorato. Lei gemeva, urlava e raggiungeva orgasmi continui.
Era pronta, ora lo voleva anche lei, i racconti di quell’uomo con quel cazzo grosso e duro la intrigavano. Iniziarono a scambiarsi foto, lei mostrava il suo seno prosperoso, lui ricambiava con il suo membro in erezione, seguivano i complimenti di lui che la lusingavano e la eccitavano. G. aveva un cazzo nerboruto, scuro, con una gran cappella di colore più chiaro, che invogliava a poggiare le labbra immediatamente per poi succhiarglielo senza sosta. Il cazzo di G. piaceva anche a Nino e questo rendeva il tutto ancora più interessante, al punto che, dopo qualche remora ed esitazione, Nino organizzò l’incontro.
Leila e G. non si conoscevano, né si erano mai visti se non in foto, Nino invece conosceva già G. per il suo lavoro e per la sua passione per il sesso a 3.
Andarono sotto casa di G. e lo fecero salire in macchina, c’era imbarazzo e un velo di tensione, ma era tutto normale e surreale allo stesso tempo. Leila si chiedeva tra sé e sé come avrebbe fatto quello sconosciuto, serrato nel suo giubbotto bianco, con il suo fisico minuto e le spalle strette a possederla e farla godere, dov’era quell’eros che traspariva dalle foto? Nino non aveva fretta di arrivare al dunque, non ne aveva mai avuta, voleva che Leila assaporasse tutto lentamente e che quel gioco fosse di tutti e tre. Girarono a lungo per la città in cerca di un posto dove fermarsi a bere qualcosa e iniziare a scaldarsi. Solo dopo vari tentativi approdarono in un locale della costa, dove scelsero un tavolino appartato. Tra una battuta e l’altra Nino disse a G. di infilare una mano sotto il tavolo e toccarle la coscia sinistra fino al reggicalze, mentre lui aveva iniziato a toccarle la destra. Leila, seppur sorpresa dalla proposta, si mostrava disinvolta e riusciva a sentire quelle due mani così distinte, quella di Nino, il suo amore e amante, così calda e sicura, in quanto conosceva ogni cm della sua pelle, quella di G., invece, più titubante e incerta. L’intesa si alimentò in auto con Nino alla guida che dettava le mosse, Leila al lato passeggero e G. sui sedili posteriori. Nino iniziò dal seno che era facilmente raggiungibile vista la maglietta scollata e invitò G. a fare lo stesso, aggiungendo: “Vedi come è bella, ti piace? sapessi quanto è porca!”. Leila era tra due fuochi e iniziò a sentire una sensazione nuova sebbene la mano di G. fosse fredda ed esitante quella di Nino era già sotto la gonna a solleticarle il clitoride. G. a quel punto si slacciò i pantaloni e lo tirò fuori per toccarselo, Leila tentata, avrebbe voluto girarsi, ma Nino le disse sottovoce e con dolcezza di aspettare, non era ancora quello il momento di incontrare quel cazzo nuovo che l’avrebbe attraversata. Arrivarono nel parcheggio di casa e l’eccitazione della macchina si interruppe, entrarono e si sedettero sul divano tutti e tre, ma a quel punto Nino si ricordò di aver lasciato qualcosa in macchina e tornò al parcheggiò, per un attimo sembrò fatto di proposito e tra G. e Leila iniziò una di quelle conversazioni di circostanza per riempire il vuoto. Forse, senza ammetterlo nemmeno a se stessi, avrebbero voluto iniziare a riempire un altro tipo di vuoto, ma rimasero sulla loro posizione di circostanza. Quando Nino tornò aveva l’aria di chi avrebbe voluto trovare qualcosa di più piccante, magari vedere la sua “puttana amorosa”, come la chiamava lui, già alle prese con il cazzo di G. e invece no... entrambi lo aspettavano perché desideravano che fosse lui il regista! Nino tornò a sedersi sul divano, Leila era al centro, ora più tesa di prima, si rigirò subito verso Nino e iniziò a baciarlo quasi in cerca di rassicurazione. Non riusciva ad avvicinarsi alla bocca di un altro uomo in quel momento. Il gioco iniziò lento, senza svestirsi, le mani di G. e Nino si alternavano e Leila iniziò a sciogliersi. Nino le disse di allungare una mano sul cazzo di G. per sentire com’era... G. aveva solo slacciato i jeans e il suo cazzo non era ancora fuori del tutto ma massiccio e in tiro sembrava che non aspettasse altro. Leila cominciò a toccarglielo, incoraggiata da Nino che era impaziente di metter fine a quella timidezza. Finalmente poteva sentirlo e assaporarlo dal vivo quel cazzo che era stato solo un miraggio. Lo sentiva dai jeans, la sua consistenza per tutta la lunghezza era di una durezza eccitante che riempiva le mani, ma al tempo stesso, l’idea di entrarne in contatto diretto metteva soggezione. Leila piano piano provò ad avvicinarsi alla bocca di G. che invece cominciò a baciarla con voracità impedendo una sintonia di lingue e labbra, intanto lui con la mano tirò fuori il suo cazzo e iniziò a toccarselo insistentemente. Nino, che iniziava a vedere scaldarsi i due, si mise in ginocchio davanti a G. e tirò Leila verso il cazzo di G. mentre lui avvicinava la sua bocca alla cappella. Vedere Nino che si gustava il cazzo di G. con tanta voglia le scatenò una sorta di gelosia così che iniziò anche lei a leccare e succhiare. In una sintonia perfetta si alternavano i due amanti con le loro bocche affamate e mentre uno saliva, l’altro con la lingua scendeva fino ai testicoli. Se lo contendevano come se fosse un trofeo ma Nino era indubbiamente più bravo e G. gemeva forte. A quel punto Nino si alzò in piedi e andò al lato del divano, stava dritto con il suo cazzo vigoroso all’altezza della bocca di Leila che intanto, eccitata dalla lunghezza e robustezza del cazzo di G, non aveva resistito alla tentazione di cavalcarlo. Quel cazzo gonfio e gagliardo ora era dentro la sua fica e lei lo cavalcava trionfante, su e giù, incredula di poter godere di tanta lussuria, G. le toccava le tette e poi scendeva con le mani sui fianchi a dettare il ritmo della cavalcata mentre Nino in piedi si godeva la scena e se lo lasciava succhiare dalla sua amata.
Finalmente era scattato l’eros, i tre sembravano sintonizzati e vogliosi di provare piacere dando sfogo a qualsiasi fantasia si accendesse in quel momento.
Per Leila era come realizzare un sogno proibito, inconfessabile, una fantasia nascosta che solo Nino era riuscito ad intercettare e a far in modo che Leila la confessasse innanzitutto a se stessa, più che a lui. Questo intendeva dire tutte le volte che le diceva “dillo che ti piace il cazzo! Dillo che sei una troia!”. Ebbene si, quel cazzo extra le piaceva e poterne godere, mentre il suo uomo la incitava e accarezzava, accompagnandola nel piacere, era un lusso che forse poche donne hanno potuto mai provare!
La stanza iniziava a inebriarsi di odori e umori vari, Leila grondava con la sua fica sul cazzo di G., la sua bocca non smetteva di baciare e leccare il cazzo di Nino che le toccava i capelli e le spingeva la testa senza irruenza, ma quando vide che Leila ci prendeva gusto cambiò subito il ritmo.
Nino era così, a letto e nella vita, non aveva mai la stessa andatura... allora, eccitatissimo, le scostò la testa e chiedendole di stendersi sul divano disse a G. di scoparsela. Insieme alla posizione cambiava anche la sensazione e la percezione di quel membro taurino dentro di lei. Stesa sul divano, questa volta, lo sentiva entrare completamente e G. non si risparmiava, lo spingeva fino in fondo, Leila sospirava tra la sorpresa, il piacere e l’incredulità di sentire un altro uomo su di lei che la possedeva tra mugolii soffocati e spinte sempre più intense. Nino con la sua mano appoggiata sul culo di G., accompagnava il ritmo, voleva vederla godere sempre di più, nonostante l’eccitazione fosse già alle stelle. Nino li guardava scopare su quel divano che sembrava un ring, che offriva ad ogni angolo una posizione, un’inquadratura diversa per accogliere un nuovo colpo, una nuova scossa. Fu allora che Nino si mise in piedi dall’altro lato del divano per soddisfare la sua curiosità di vedere come il cazzo di G. penetrava Leila, e con il suo cazzo sempre dritto, chiese ai due di fermarsi e a Leila di chinarsi per riprenderlo ancora in bocca, mentre G. si era rimesso seduto per concedersi una pausa.
Nonostante G. e Leila non si conoscessero nè avessero mai giocato prima con i loro corpi, entrambi si prestavano a questo gioco erotico e sensuale seguendo i suggerimenti di Nino che conosceva sia i loro istinti che i loro desideri. Anche lui godeva, ovvio, il piacere di regalare altro piacere gli dava una sensazione di benessere e poi quei due, ognuno per un motivo diverso, lo eccitavano molto. Nino spinse il suo cazzo nella bocca di Leila con più forza questa volta, mentre G. si segava guardando la scena. Nino gli fece un cenno per invitarlo a prenderla da dietro e lui, che sembrava non aspettare altro, in un balzo le era già dentro e la montava. Per Leila la sensazione era ancora più forte, quelle spinte decise nella fica le facevano ingoiare il cazzo di Nino. G. era eccitato e voglioso, rallentò il ritmo e per non venire si rimise seduto, Nino invece era nel pieno della sua eccitazione e fu allora che la spinse all’indietro lasciandola cadere, come impalata, sul cazzo di G. Leila ebbe un sussulto, mentre la sua fica accolse quel cazzo teso e smisurato ancora una volta. G. era seduto e Leila era su di lui dandogli le spalle, felice di sentirsi di nuovo riempita. Nino a quel punto si inginocchiò ed iniziò a leccare il cazzo di G. tutte le volte che Leila si alzava, in un ritmo armonioso quasi orchestrale... Sembrava tutto sincronizzato e perfetto, Leila che ondeggiava su e giù con le sue tette ballonzolanti, G. in preda ad una forte eccitazione la sosteneva dai fianchi e Nino succhiava gli umori di lei, trascinando la lingua fino ai testicoli di G.
G. stava impazzendo, non resisteva, lo ripeteva di continuo “ragazzi così mi fate venire!” ma loro non volevano e non riuscivano a fermarsi...fu impossibile evitare l’abbondante e lattiginosa esplosione di G.
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